Buongiorno La ringrazio per avermi contattato, la stima formulata per il Suo bene è di 6.000,00/9.000,00€
Quante volte ci si è sentiti dire questa frase? E quante volte ci si è chiesti perché il professionista abbia formulato proprio quelle cifre? Il collezionista, per rispondere a queste domande, è spesso portato autonomamente ad informarsi attraverso gli index di mercato presenti sul web e può capitare che non si trovi d’accordo con la stima del professionista perché ha, giustamente, notato risultati d’asta più alti della cifra a lui proposta. Lo scopo dello scritto di oggi è quello di fornire gli strumenti giusti per navigare all’interno del mercato delle stime e facilitare il dialogo tra il collezionista (o chi per lui) e il professionista.A questo proposito segue una lista di punti che di solito si tengono in considerazione per formulare una valutazione adeguata di un’opera:
- AUTORE: L’ artista prende il primo posto. Ogni artista ha una sua segmentazione di mercato e rispetto al tipo di mercato in cui si inquadra si possono definire anticipatamente e sommariamente delle forchette di stima. ES: Alighiero Boetti vale di più di Renzo Vespignani (non perché uno sia migliore dell’altro ma solamente perché il mercato segue il gusto e il gusto determina di conseguenza il prezzo)
- SOGGETTO: Rispetto alla storia artistica degli autori possiamo riconoscere per ognuno di questi dei soggetti che sono più ricercati rispetto ad altri. ES: Un paesaggio metafisico di De Chirico vale di più di un soggetto a tema equino o cavalleresco.
- ANNO: Come per il soggetto, per ogni artista abbiamo dei decenni che sono più richiesti dal mercato rispetto ad altri. ES: Uno Schifano prodotto tra gli anni 1970 e 1980 ha genericamente più valore di uno prodotto durante il 1990 (Periodo che coincide oltretutto con gli ultimi anni di vita dell’artista).
- DIMENSIONI: Dato fondamentale per formulare una giusta valutazione, è scontato? Forse sì, forse no, ma tendenzialmente i quadri più grandi sono favoriti nella valutazione (tranne i casi in cui le dimensioni sfiorano il gigantesco dove invece l’opera potrebbe essere penalizzata).
- TECNICA: Il mercato tende a valorizzare alcuni tipi di tecniche rispetto ad altre. ES: Un olio ha più valore di una tecnica mista o di un disegno a china o carboncino.
- FIRMA: La presenza della firma nell’opera costituisce un discrimen per avere un determinato tipo di valutazione rispetto ad un’altra.
- STORIA DELL’OPERA: Si parla del curriculum dell’opera, ovvero se possiede pubblicazioni in cataloghi espositivi o ragionati e monografie; quante esposizioni ha fatto e dove le ha fatte.
- PROVENIENZA: Importante sapere come si è entrati in possesso dell’opera, più informazioni si hanno migliore diventa la valutazione.
- DOCUMENTAZIONE: Presenza di certificati di autenticità prodotti da fondazioni, archivi o familiari dell’artista; migliore se si posseggono anche scambi epistolari, documenti di prestito, fotografie.
- CONSERVAZIONE: Vien da sé che se l’opera è in ottime condizioni si ha un punto a favore per ricevere una buona valutazione; più restauri e difetti si evidenziano e maggiore è il rischio di ottenere una valutazione più bassa.
- GUSTO/MODA: Bisogna anche tenere conto dell’andamento del mercato dell’arte, il quale non segue delle regole standard ma fluttua rispetto alle mode e agli avvenimenti economici mondiali. ES: Può capitare di possedere un’opera nel 2005 e che in quel momento quella determinata opera valga 20.000,00€; la stessa opera però nel 2023 viene valutata 2.000,00€.
Ma cosa è successo ?
Il professionista non è di certo impazzito, di questo se ne è certi. Tra il 2005 e il 2023 è probabile che l’artista abbia perso di valore perché il gusto del pubblico è cambiato e magari chi nel 2005 comprava scene di caccia nel 2023 compra, al contrario, paesaggi surrealisti e lo stesso fanno tutti coloro che compravano scene di caccia nel 2005; in più nel frattempo nel 2008 il mondo è andato incontro ad una delle più grandi crisi finanziarie del nostro tempo la quale ha ristabilito determinati tipi di valori.
Ricordiamoci quindi che ogni opera racchiude un microcosmo e che può riservarci sempre grandi sorprese, in alcuni casi economiche, in altri casi estetiche ed esperienziali.