La recente scoperta della pala d’altare di Giovanni Francesco Barbieri, noto come il Guercino, ha dato un nuovo e significativo contributo al ricco patrimonio artistico esposto presso la sala d’onore di Palazzo Collicola a Spoleto. Dopo un attento restauro a cura della COOBEC, l’opera è stata ufficialmente presentata in una cerimonia alla presenza del professor Bruno Toscano e del restauratore Bruno Bruni.
Il dipinto, di imponenti dimensioni (cm 175 x 294), ritrae la Madonna con il bambino affiancati dai santi Rocco e Sebastiano. Commissionata dal conte Antonio Maria Sartori per esprimere la sua gratitudine per essere scampato alla peste, la tela realizzata dal Barbieri è stata inizialmente collocata all’ingresso della Cappella di Palazzo Collicola. Oggi, dopo essere stata rimossa dall’altare originario nel corso del Settecento, la pala ritorna in primo piano come opera centrale nella collezione d’arte antica ospitata nel Piano Nobile del museo.
Il professor Bruno Toscano, artefice del ritrovamento negli anni ’70, ha narrato con emozione l’episodio del rinvenimento di quest’opera, sottolineando la minuziosa opera di restauro svolta da Bruno Bruni e dalla COOBEC. L’intervento ha restituito l’antico splendore all’opera, confermando inequivocabilmente l’autenticità dell’opera del grande maestro di Cento.
Il sindaco Andrea Sisti ha sottolineato l’importanza di questa operazione come un trionfo per Spoleto, evidenziando che l’intero processo, dal ritrovamento alla riqualificazione, è stato un contributo locale. L’espressione di gratitudine è stata estesa alla famiglia Bachettoni, proprietaria dell’opera, che ha consentito l’arricchimento della collezione di Palazzo Collicola con un altro capolavoro di Guercino.
Con questa recente acquisizione, Palazzo Collicola accoglie ora tre opere di Gian Francesco Barbieri, offrendo ai visitatori un’opportunità unica di immergersi nella maestria e nell’eredità artistica del celebre pittore barocco italiano. La Madonna del Guercino, una volta nascosta, è ora pronta a incantare e ispirare il pubblico con la sua bellezza restaurata.