Addio ad Elliott Erwitt

20 Dicembre 2023
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Elliott Erwitt, nato a Parigi nel 1928 da genitori ebrei russi, trascorre la sua infanzia prima in Italia, e poi negli Stati Uniti, dove si trasferisce nel 1939 con la famiglia per fuggire alle leggi razziali fasciste.
Nei primi anni ‘40 studia fotografia al Los Angeles City College, prosegue poi la sua formazione frequentando la New School for Social Research dove segue corsi di cinematografia.
Si trasferisce a New York, dove vivrà per gran parte della sua vita.
I suoi inizi lo vedono assistente di grandi fotografi del tempo, tra cui Robert Capa, Edward Steichen e Roy Stryker. Ha così l’opportunità di acquisire esperienza e crearsi un proprio stile fotografico, caratterizzato da una grande attenzione per le situazioni particolari ed intriganti che riesce a raccontare con un umorismo tutto suo. È un grande viaggiatore del mondo, ovunque riesce a produrre immagini iconiche che hanno poi fatto la storia della fotografia del ‘900.
Serve l’esercito americano come assistente fotografo in Europa, in particolare in Francia e in Germania. 
Viene assunto da Roy Stryker, direttore del dipartimento di fotografia della Farm Security Administration, per un progetto fotografico che coinvolge la Standard Oil. 
Come fotografo freelance, collabora con KLM, Air France e pubblica per famose riviste quali ad esempio: “Collier’s”, “Holiday”, “Life”ed altre.
La sua grandezza si manifesta nell’abilità di immortalare l'umanità con uno sguardo che è allo stesso tempo sorprendente ed umoristico. Le sue fotografie sono permeate da una profonda comprensione ed empatia verso i suoi soggetti, svelando la complessità delle relazioni umane e la bellezza in dettagli che potrebbero sembrare trascurabili. Con il suo obiettivo, Erwitt trasfigura l’ordinario in straordinario, catturando attimi fugaci che narrano storie senza bisogno di essere né spiegate, né interpretate. La fotografia documentaristica, in bianco e nero, spesso incentrata su soggetti stravaganti e ironici, resterà sempre la sua più grande passione, e il suo simbolo riconoscitivo.
L’umorismo è un elemento distintivo nelle opere di Erwitt. Le sue immagini, infatti, spesso si raccontano attraverso una sorta di “comicità surreale”, in cui la vita quotidiana diventa teatro di situazioni buffe o paradossali.

Tra i suoi scatti iconici un posto lo trova senza dubbio la celebre “California Kiss” del 1955, che ritrae una coppia che si bacia riflessa nello specchietto di un’auto ferma ad un semaforo rosso. Questo scatto è emblematico per rappresentare la capacità di Erwitt a “cogliere l’attimo” in modo assolutamente spontaneo. Altre opere famose includono “Dogs” (1974), una serie di ritratti canini che riflettono la varietà di personalità e espressioni degli amici a quattro zampe.
Nel 1953 Erwitt entra a far parte di Magnum Photos, agenzia fotografica fondata nel 1947 da fotografi del calibro di Robert Capa ed Henri Cartier- Bresson, diventandone membro a pieno titolo nel 1954 ed assicurandosi così un posto nell’Olimpo delle leggende dei nostri tempi. Magnum, infatti, gli garantisce una notevole visibilità che gli consente di dedicarsi a progetti fotografici in ogni angolo del mondo, con il suo stile distintivo. Alcune delle sue fotografie più iconiche sono state realizzate infatti durante i suoi anni con Magnum. “California Kiss”, di cui abbiamo già parlato, ma anche “Dogs” e “Nixon & Khrushchev” ne sono solo alcuni esempi.
Il suo portfolio Magnum è una testimonianza della sua capacità di catturare momenti sia commoventi che umoristici dalla vita di tutti i giorni. Che fotografi le strade di New York o i paesaggi europei, trova sempre lo straordinario nel quotidiano. Ogni immagine racconta una storia, non solo dei suoi soggetti, ma anche dell’abilità narrativa del fotografo. Le sue fotografie Magnum sono senza tempo, e continuano ad affascinare il pubblico in tutto il mondo.
Famosi anche i ritratti da lui realizzati che vedono come protagonisti personaggi iconici come Marylin Monroe, Che Guevara e Richard Nixon.
Il suo lavoro in Magnum ha contribuito alla reputazione dell’agenzia come portabandiera dell’eccellenza nella narrazione visiva.
Parlando di fotografia, diceva: “Puoi scattare una foto della situazione più meravigliosa ed è senza vita,
non emerge nulla. Poi puoi scattare una foto del nulla, di qualcuno che si gratta il naso, e risulta essere una foto fantastica”.

Nel corso della sua carriera, Erwitt ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi.
A partire dal 1970 si dedica anche alla carriera cinematografica, nei primi anni ’80 pubblica il suo primo libro sui cani, intitolato “Son of Bitch” seguito poi nel1998 dal suo secondo libro, “Dog Dogs”; altri due volumi giungono negli anni 2000: si tratta di “Woof”, del 2005 e di “Elliot Erwitt’s Dogs”, del 2008.
Le sue foto sono state esposte in mostre dedicate, presso i più prestigiosi musei del mondo, fra cui il MoMA di New York, il Barbican a Londra, il Palais de Tokyo di Parigi.

Muore nella sua casa di Manhattan il 30 novembre 2023.

Anna

Fotografa specialista in diagnostica

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Fondatrice di OperaOttava Arte, Michela Barausse svolge un ruolo attivo presso l’Unione Europea Esperti d’Arte per promuovere la diffusione della cultura artistica, realizzando mostre, convegni, e pubblicazioni. Membro del comitato operativo della Fondazione Boccioni e del museo a lui dedicato svolge la sua attività di divulgazione della cultura italiana e la tutela dei propri artisti. Come consulente in arte garantisco la massima professionalità per tutte le necessità artistiche dalle stime, expertise e perizie, alla compravendita. Svolgo un’attività di consulenza strategica per collezionisti e investitori garantendo attraverso un team di esperti la miglior riuscita.

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