Quanto può valere una chitarra?

6 Marzo 2024
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foto da Christie's

Determinare il valore di un oggetto, anche se non si tratta di un’opera d’arte, può risultare complesso e soggettivo. Entrare in un negozio di strumenti musicali oggi e rispondere a tale domanda è già un’impresa ardua, date le molteplici opzioni disponibili. La varietà di strumenti è così ampia da essere quasi sopraffacente. La sfida diventa ancora più intricata quando l’oggetto in vendita non è una semplice chitarra alla ricerca di un nuovo proprietario, ma uno strumento suonato dalle abili mani di un musicista di fama come Mark Knopfler. In questo caso, stabilire il suo valore intrinseco diventa ancora più complicato.

Per rispondere a questa domanda, entra in gioco l’asta di Christie’s, che ha presentato ben oltre 120 chitarre appartenute a Knopfler questo gennaio. Strumenti che hanno contribuito a scrivere la storia dei Dire Straits e continuano a ispirare gli appassionati della maestria di Knopfler.

La collezione presentata riflette la vasta scelta di strumenti e amplificatori che l’artista ha personalmente selezionato nel corso dei suoi 50 anni di carriera, basandosi sul suono e sul timbro desiderati. L’archivio comprende marchi iconici come Gibson, Fender e Martin, insieme a modelli personalizzati di Rudy Pensa e John Suhr, oltre a creazioni su misura da liutai di fama mondiale.

L’asta era aperta a tutti, con stime di partenza che andavano da 300 a 500.000 sterline, permettendo agli appassionati di avere l’opportunità di acquistare un pezzo della collezione. Knopfler stesso auspica che gli acquirenti siano non solo fan, ma anche musicisti capaci di riportare in vita queste chitarre, rimaste troppo a lungo nelle loro custodie. Questi strumenti non sono solo cimeli, ma compagni pronti per nuove avventure e capaci di sussurrare racconti leggendari.

Se il desiderio di Knopfler sarà rispettato è incerto, mentre è invece certo che le stime sono state largamente superate. Già con il primo lotto, inizialmente stimato tra 1000 e 1500 sterline e venduto infine per 47.880 sterline, l’atmosfera in sala è diventata frenetica. Tuttavia, il pezzo forte dell’asta è stata una Gibson Les Paul Standard del 1959, valutata con una forbice tra le 300.000 e 500.000 sterline, e considerata da Knopfler come il suo Sacro Graal come lui stesso spiega:

‘I’d wanted a Les Paul really badly since I was a kid,’  ha spiegato l’artista a Tony Bacon nel 2002, ‘but I’m afraid it was always out of the price range. I knew about Strats since I was very small, but I got more aware of the Les Paul through becoming a blues fan in my early teens. I do remember the John Mayall album cover with Eric [Clapton] on it, we were listening to that a lot. It’s a very, very evocative thing… So Gibson has always been there in my life, big time. Gibson is one of the most beautiful words in the English language as far as I’m concerned.’

 E aggiunge:

‘I could never afford to buy one from the “classic years,” so I got a reissue in the [80s], and I recorded things like ‘Brothers In Arms’ and ‘Money for Nothing’ with that one, and I toured with it. Then the Gibson Custom Shop built one for me in the 80s, with my birthdate as the serial number’ (lot 30). I didn’t realise… I didn’t know that there was much of a difference between the more recent guitars and the late 50s ones – the 58s and 59s – I didn’t know about that, because I’d never been near a guitar like that.’

Con queste parole, la valutazione della chitarra non poteva che salire alle stelle, raggiungendo infine l’impressionante cifra di 693.000 sterline. Questo risultato segna la valutazione più elevata mai registrata per questo modello.

Grazie a alcune straordinarie aggiudicazioni, dove persino gli amplificatori hanno superato facilmente le 30.000 sterline, il totale dell’asta ha raggiunto un valore considerevole di 8.840.160 sterline. Il 25% di questa somma è stato, , ça va sans dire, devoluto in beneficenza, con una divisione equa tra la Croce Rossa Britannica, la Tusk e la Brave Hearts of the North East.

Ancora una volta, Knopfler è riuscito a incantare il pubblico con il successo straordinario dell’asta e la generosa donazione a organizzazioni benefiche.

 

Gaia

Founder studio Identitart, curatrice e art advisor

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Fondatrice di OperaOttava Arte, Michela Barausse svolge un ruolo attivo presso l’Unione Europea Esperti d’Arte per promuovere la diffusione della cultura artistica, realizzando mostre, convegni, e pubblicazioni. Membro del comitato operativo della Fondazione Boccioni e del museo a lui dedicato svolge la sua attività di divulgazione della cultura italiana e la tutela dei propri artisti. Come consulente in arte garantisco la massima professionalità per tutte le necessità artistiche dalle stime, expertise e perizie, alla compravendita. Svolgo un’attività di consulenza strategica per collezionisti e investitori garantendo attraverso un team di esperti la miglior riuscita.

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