Il futuro del mercato dell’arte online dopo il boom Covid

14 Giugno 2023
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È innegabile come, durante la pandemia, sia stato fondamentale cercare strade alternative per entrare in contatto con i collezionisti. Il mercato della vendita online è così esploso, con vendite ad oggi 5 volte il volume del 2012.

Il Covid ha quindi sicuramente messo il turbo a questa realtà, finora scarsamente esplorata, ed ha aumentato la familiarità con le piattaforme e la fiducia in esse.

Il sondaggio condotto da Hiscox e recentemente pubblicato, ci mostra oggi uno spaccato del mercato dell’arte post-Covid: un mondo che si presenta sensibilmente rallentato nell’ultimo anno, con una diminuzione delle vendite di aste online pari al 32% a favore delle aste in presenza.

L’enorme espansione del mercato dell’arte online vista negli ultimi due anni sta quindi giungendo alla fine.

Tale crescita era dovuta principalmente al fatto che comprare online era l’unica alternativa, ma non solo. Esistono infatti alcuni fattori che spingono a comprare online e che dovremmo fare in modo di traslare nel mercato tradizionale quanto prima.

Tra essi troviamo la trasparenza dei prezzi, fondamentale per quasi tutti gli intervistati da Hiscox: il collezionista è stufo di dover parlare in segreto del costo di un’opera, ed è quindi essenziale esporre il cartellino, o si rischia di perdere un potenziale cliente.

Al pari, per chi vuole puntare sulle vendite online, sarà fondamentale che siano fornite tutte le informazioni necessarie a colpo d’occhio senza dimenticare la qualità dell’opera: non è quindi consigliabile utilizzare il proprio sito internet per gli invenduti della galleria. È inoltre fondamentale rassicurare i clienti, preoccupati per la crescente cyber criminalità, a causa della quale temono di vedere i propri dati di pagamento rubati o la somma versata per la compravendita intercettata e dirottata in un altro conto. Ciò nonostante, la maggioranza degli intervistati recrimina la mancanza del “tocco umano”, comprando online. Insomma, vorrebbero con loro un consulente online che li aiutasse nell’effettuare la scelta migliore e che potesse rassicurarlo sulla provenienza e le condizioni dell’opera.

Posto tutto sulla bilancia, non possiamo quindi fare a meno di chiederci se il futuro per i collezionisti sarà online o offline. Quasi la metà si dice indeciso, non hanno una reale preferenza. Questo ci fa pensare che il compratore sceglierà il canale che preferisce in base alle circostanze e comprare online sarà sempre più normale. Il tutto sarà reso possibile grazie ai siti tradizionali ma anche grazie ai social network, in particolare Instagram: social sempre più usato non solo per carpire informazioni sull’andamento del mercato ma anche per comprare, spesso direttamente dall’artista.

Ciò nonostante, è evidente come il mercato offline sia utilizzato da collezionisti di lunga data che sono tornati alla tradizionale compravendita di persona: con un’età mediamente più avanzata e con maggiori disponibilità, continuano quindi a muovere il mercato dell’arte medio-alto e a preferirlo per la possibilità di studiare l’opera da vicino.

Al contempo i nuovi e i giovani collezionisti si muovono maggiormente online, dove viene richiesta una maggiore trasparenza nelle informazioni e vengono, mediamente, vendute opere dal valore più contenuto (il prezzo medio per lotto nel 2022 è stato di 16,955 dollari).

Ciò ha permesso a questa categoria di pensare ad un investimento per il futuro anche grazie al mercato dell’arte.

A causa però dell’attuale incertezza economica dei nuovi e dei giovani collezionisti è difficile prevedere se saranno in grado di comprare ancora arte nel 2023. È pertanto evidente come l’aiuto di un professionista sia essenziale per entrambi i mondi.

La realtà è che dobbiamo iniziare a pensare ai due mercati, online ed offline, come ormai ad un unico mercato dell’arte con più strumenti a disposizione. Entrambi, infatti, seguono ormai le stesse regole e sarà fondamentale per il futuro che i punti di forza convergano, creando un mercato sempre più trasparente ed affidabile.

Gaia

Founder studio Identitart, curatrice e art advisor

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Fondatrice di OperaOttava Arte, Michela Barausse svolge un ruolo attivo presso l’Unione Europea Esperti d’Arte per promuovere la diffusione della cultura artistica, realizzando mostre, convegni, e pubblicazioni. Membro del comitato operativo della Fondazione Boccioni e del museo a lui dedicato svolge la sua attività di divulgazione della cultura italiana e la tutela dei propri artisti. Come consulente in arte garantisco la massima professionalità per tutte le necessità artistiche dalle stime, expertise e perizie, alla compravendita. Svolgo un’attività di consulenza strategica per collezionisti e investitori garantendo attraverso un team di esperti la miglior riuscita.

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