Tina Modotti testimone e narratrice di un’epoca

28 Gennaio 2024
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 Si è chiusa a fine Gennaio a Rovigo la mostra dedicata alla produzione artistica di Tina Modotti (1896-1942), che ha presentato più di trecento opere tra immagini, filmati e documenti di una delle più importanti fotografe italiane del ventesimo secolo.

Eclettica artista, nel corso della sua carriera fotografica ha scattato immagini di vario genere, ed ha raccontato la vita degli ultimi, delle classi sociali più umili.

La sua carriera ha contribuito senza dubbio a plasmare la fotografia come forma d’arte, ma ha anche documentato e immortalato i momenti tumultuosi e significativi della sua epoca.

Nacque ad Udine nel 1896; all’età di due anni si trasferì in Austria con la famiglia in cerca di lavoro, per poi rientrare a Udine per qualche anno e quindi trasferirsi in California nel primo decennio del ‘900. Lì iniziò a lavorare in una fabbrica tessile e quindi a recitare prima nei teatri della Little Italy e poi come attrice di successo di film muti ad Hollywood.

Rimasta vedova giovanissima del marito, conobbe il fotografo Edward Weston, con cui iniziò il suo percorso nel mondo della fotografia, e con il quale si trasferì in Messico. Il paese sudamericano vide anche la nascita della sua storia d’amore con Antonio Mella, tra i fondatori del partito comunista di Cuba, fuggito in Messico, che durerà fino all’ assassinio di Antonio, nel 1929. Alla morte di Tina fu trovata nella sua borsa una fotografia di Antonio, testimonianza di un amore senza fine.

I suoi scatti raccontano la sua terra d’adozione, la luce forte e bellissima, impressa nelle sue fotografie che presentano donne al lavoro, maternità, classi lavoratrici, lotte sociali.

Sostenitrice della causa comunista, usò le sue immagini come potente mezzo di denuncia sociale, documentando la vita delle classi lavoratrici, i movimenti sindacali e le lotte per i diritti umani.

A Città del Messico si unì infatti ad un circolo di artisti e intellettuali, divenendo presto protagonista del movimento artistico e politico del periodo. Il Messico, con la sua ricca cultura e le lotte sociali, divenne il contesto perfetto per esprimere la sua visione fotografica, l’unico luogo che valeva la pena di essere fotografato.

Usò la luce e la composizione con rara maestria, trasformando situazioni ordinarie in opere d’arte.

Rientrata per un periodo dal Messico, da dove fu espulsa con un pretesto politico, tornò in Europa, prima in Germania, poi in Spagna e a Mosca. In Europa dichiarava di non saper più scattare, privata dalla forte luce magica del paese sudamericano, dove ritornò negli ultimi anni della sua vita e dove morirà per un infarto all’età di 42 anni.

Famosa una poesia di Pablo Neruda scritta in occasione della sua morte.

“Tina Modotti, sorella, tu non dormi, no, non dormi: forse il tuo cuore sente crescere la rosa di ieri, l’ultima rosa di ieri, la nuova rosa. Riposa dolcemente, sorella. La nuova rosa è tua, la nuova terra è tua: ti sei messa una nuova veste di semente profonda e il tuo soave silenzio si colma di radici.

Non dormirai invano, sorella. Puro è il tuo dolce nome, pura la tua fragile vita: di ape, ombra, fuoco, neve, silenzio, spuma, d’acciaio, linea, polline, si è fatta la tua ferrea, la tua delicata struttura.

Lo sciacallo sul gioiello del tuo corpo addormentato ancora protende la penna e l’anima insanguinata come se tu potessi, sorella, risollevarti e sorridere sopra il fango. Nella mia patria ti porto perché non ti tocchino, nella mia patria di neve perché alla tua purezza non arrivi l’assassino, né lo sciacallo, né il venduto: laggiù starai tranquilla.

Non odi un passo, un passo pieno di passi, qualcosa di grande dalla steppa, dal Don, dalle terre del freddo? Non odi un passo fermo di soldato nella neve?

Sorella, sono i tuoi passi. Verranno un giorno sulla tua piccola tomba prima che le rose di ieri si disperdano verranno a vedere quelli d’una volta, domani, là dove sta bruciando il tuo silenzio.

Un mondo marcia verso il luogo dove tu andavi, sorella.

Avanzano ogni giorni i canti della tua bocca nella bocca del popolo glorioso che tu amavi.

Valoroso era il tuo cuore.

Nelle vecchie cucine della tua patria, nelle strade polverose, qualcosa si mormora e passa, qualcosa torna alla fiamma del tuo adorato popolo, qualcosa si desta e canta.

Sono i tuoi, sorella: quelli che oggi pronunciano il tuo nome, quelli che da tutte le parti, dall’acqua, dalla terra, col tuo nome altri nomi tacciamo e diciamo. Perché non muore il fuoco.

(Pablo Neruda , 5 gennaio 1942)”

Di lei ci resta la sua capacità di catturare la vita nella sua forma più autentica che ha reso le sue fotografie testimoni di impegno sociale di un’epoca senza tempo.

Tina Modotti è stata una brillante narratrice e rimarrà per sempre un’icona della fotografia, testimone immortale delle sfide e delle speranze del suo tempo.

 

 

Anna

Fotografa specialista in diagnostica

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Fondatrice di OperaOttava Arte, Michela Barausse svolge un ruolo attivo presso l’Unione Europea Esperti d’Arte per promuovere la diffusione della cultura artistica, realizzando mostre, convegni, e pubblicazioni. Membro del comitato operativo della Fondazione Boccioni e del museo a lui dedicato svolge la sua attività di divulgazione della cultura italiana e la tutela dei propri artisti. Come consulente in arte garantisco la massima professionalità per tutte le necessità artistiche dalle stime, expertise e perizie, alla compravendita. Svolgo un’attività di consulenza strategica per collezionisti e investitori garantendo attraverso un team di esperti la miglior riuscita.

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