Artemisia Gentileschi

30 Novembre 2023
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L’articolo porta ad affrontare la tematica in nome delle vittime contro l’indifferenza attraverso la figura di Artemisia Gentileschi, in occasione della Giornata Internazionale del 25 novembre contro la violenza sulle donne.

Un talento artistico fuori dal comune, solo in parte ereditato dal padre Orazio e alimentato con tanto impegno e studio, e un secolo scomodo, il diciassettesimo, per esprimerlo! Curiosa, ambiziosa, determinata e instancabile, Artemisia Gentileschi era nata nel 1593 nella Roma del Caravaggio e del rinnovamento artistico. Cresciuta senza madre e all’ombra di un padre padrone, a 18 anni era stata vittima dell’esperienza peggiore per una donna, lo stupro a opera di Agostino Tassi, pittore anch’egli, a cui la ragazza era stata affidata perché la aiutasse a perfezionare la prospettiva. Forte e determinata come non mai, Artemisia aveva deciso di denunciare il Tassi, subendo l’ulteriore violenza di un processo in cui era stata insultata e torturata sia fisicamente che psicologicamente e che, nonostante ciò, si era concluso con la condanna del Tassi. Eppure, benché vittima anche legalmente riconosciuta, aveva dovuto ricominciare la sua vita lontana da Roma lasciandosi alle spalle le maldicenze e il disonore, solo in parte sanato da un matrimonio combinato con lo squattrinato pittore fiorentino Pierantonio Stiattesi.

Una vita avventurosa e complessa, a volte tormentata e dolorosa, ma anche costellata da innumerevoli successi: da Roma a Firenze, da Napoli a Londra, in una parabola ascendente che vede lei, una donna nel diciassettesimo secolo, trasformarsi da semplice pittrice a imprenditrice titolare di una bottega fiorentina.

Forte e sicura di sé, Artemisia è molto simile alle eroine delle sue tele, donne che non si arrendono a un destino a cui sembra naturale dover soccombere. Donna coraggiosa come Giuditta: determinata a liberare la sua città dall’assedio degli Assiri, la giovane Giuditta, facendo leva sul- la sua bellezza, attirò in un tranello il generale Oloferne e con l’aiuto della domestica Abra lo uccise decapitandolo. Nell’opera conservata agli Uffizi osserviamo il momento immediatamente successivo all’omicidio, quando la testa è stata riposta in una cesta per essere abbandonata altrove e Giuditta, per nulla intimorita dalla situazione a cui certamente non è abituata, né tantomeno in preda a una crisi di nervi, stringe forte la spada con cui per la prima volta ha ucciso un uomo e appoggiandola con gesto deciso su una spalla guarda verso una zona imprecisata fuori dal quadro, quasi a dire alla domestica che l’ha assistita «non ci ha viste nessuno, andiamocene!». Coraggiosa e decisa Artemisia, come le sue eroine e tutte quelle donne che con orgoglio e dignità cadono e si rialzano ogni giorno.

Eva

Storica dell'arte e art advisor

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Fondatrice di OperaOttava Arte, Michela Barausse svolge un ruolo attivo presso l’Unione Europea Esperti d’Arte per promuovere la diffusione della cultura artistica, realizzando mostre, convegni, e pubblicazioni. Membro del comitato operativo della Fondazione Boccioni e del museo a lui dedicato svolge la sua attività di divulgazione della cultura italiana e la tutela dei propri artisti. Come consulente in arte garantisco la massima professionalità per tutte le necessità artistiche dalle stime, expertise e perizie, alla compravendita. Svolgo un’attività di consulenza strategica per collezionisti e investitori garantendo attraverso un team di esperti la miglior riuscita.

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